Cos'è la meditation? È concentrazione, è riflessione? È una tecnica da praticare? È uno sforzo da fare? È qualcosa che la mente può raggiungere? No, niente di tutto ciò.
La meditation non è una fuga dalla vita, non è una cosa da monaci o da mistici; non è un dogma né un rito religioso e non è neppure uno sforzo da fare, o qualcosa che la mente può ottenere; non è interrompere forzatamente il corso dei pensieri o costringere il corpo in una posizione immobile.
meditation è rilassarsi in ciò che si è, è vivere qui e ora, momento per momento, non vivere nei ricordi, oppressi dal passato e neppure nei sogni del futuro.
La meditation non è qualcosa da fare, è uno stato naturale dell'essere, uno stato che abbiamo perduto. La quiete, il silenzio sono dentro di noi, solo che ce ne siamo dimenticati, incalzati da un mondo che cambia a un ritmo sempre più veloce, stressati dai troppi impegni, la mente sempre più piena di pensieri ed informazioni da gestire.
La mente è un traffico continuo, un estenuante flusso di pensieri, di desideri,di ricordi, di ambizioni. Persino quando si dorme è sempre in funzione, sogna, rimugina, immersa in ansie e preoccupazioni.
Si può giungere alla meditation solo mettendo la mente da parte, osservando il dipanarsi dei pensieri senza esservi identificati, senza credere di essere la mente. Quando questa consapevolezza entra in profondità dentro di noi, lentamente, molto lentamente arriveranno attimi di silenzio, momenti di puro spazio, istanti in cui nulla dentro si muove e tutto è quiete.
La meditation è un ponte per passare dal caos che c'è all'esterno al silenzio che è dentro di noi...
Per creare questo spazio dentro di noi, all'inizio è necessario usare delle tecniche, la maggior parte delle quali viene dall'Oriente, ben consapevoli che queste non sono la "meditation" ma solo strumenti per.
Osho Rajneesh, uno dei più grandi e discussi maestri spirituali contemporanei, per primo ha creato delle tecniche studiate ad hoc per l'uomo occidentale, tenendo conto delle sue particolari caratteristiche e condizionamenti, che lo differenziano da chi sia nato e viva in Oriente. La mente dell'uomo occidentale, rispetto a quella dell'uomo orientale, è difatti estremamente impaziente, ossessionata dal tempo e dal bisogno di sicurezza; tutta tesa a conseguire risultati, potere, prestigio; condizionata dagli avvenimenti esterni come il successo ed il fallimento, la ricchezza e la povertà, la salute e la malattia.
Immaginiamo una "classica" giornata: tensioni sul lavoro, mille cose da fare in lotta contro il tempo, inquietudine, ansie familiari, ecc. Pensiamo di riuscire, di punto in bianco, semplicemente sedendoci, a trovare pace e silenzio dentro di noi? Se non ci scrolliamo di dosso, dal corpo e dalla mente, il pattume che abbiamo accumulato sarà come star seduti e tentare di reprimere un vulcano.
Ecco allora la genialità delle meditazioni attive proposte da Osho, che utilizzano dapprima il movimento corporeo intenso, il respiro, la catarsi, la danza per creare poi lo spazio per un vero silenzio, una vera quiete dentro.
Di seguito riportiamo alcune tra le più praticate meditazioni create da Osho:
Dinamica: è la meditation che si fa all'inizio della giornata. Molto intensa, catartica, con essa si ha l'opportunità di liberarsi di ciò che si reprime e che avvelena il corpo e la psiche, per potersi poi abbandonare all'inazione ed percepire uno spazio che non è quello dello sforzo.
Kundalini: è la meditation in 4 fasi che si fa a fine giornata. Con le prime due fasi di movimento (shaking e dancing) ci si può scrollare di dosso tutto ciò che abbiamo accumulato durante il giorno per potersi poi rilassare seduti nell'ascolto di suoni e musica (3° fase) ed infine lasciarsi andare in uno spazio di silenzio.
Nataraj: è danza eletta a metodo di meditation.
"Danza così intensamente da dimenticare che sei tu che danzi e da sentire che tu sei la danza... Lascia che la danza fluisca a modo suo, non forzarla. Abbandonati a lei: lascia che accada. Stai giocando con la tua energia vitale, lasciandola scorrere liberamente".
Nadabrahma: è un'antica meditation tibetana.
Seduti ad occhi chiusi, si comincia ad emettere il suono "mmmmmmm" visualizzandosi come una canna di bambù o un recipiente vuoto, colmo solo delle vibrazioni di questo suono...
Chakra sounds: con l'uso della voce e del canto è possibile riportare armonia ed equilibrio in tutti i chakra
No dimension: è una introduzione alla danza roteante dei Dervisci, della tradizione Sufi. Ruotare su se stessi porta a focalizzarsi sul proprio essere interiore che diviene l'unico centro.
Hearth Chakra: è una variante più "morbida" della precedente meditation, focalizzata sul chakra del cuore. Dopo una fase di semplice danza in cui ci si rivolge alle quattro direzioni, ci si rilassa seduti ad occhi chiusi nell'ascolto di musica e suoni.
Per ulteriori informazioni su sessioni individuali e gruppi contattare:
Dr.ssa Apeksha Enrica Dubini (02-5469907; 335-6639834)
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