
Cos'è la meditazione? È concentrazione, è riflessione? È una tecnica da praticare? È uno sforzo da fare? È qualcosa che la mente può raggiungere? No, niente di tutto ciò.
La meditazione non è una fuga dalla vita, non è una cosa da monaci o da mistici; non è un dogma né un rito religioso e non è neppure uno sforzo da fare, o qualcosa che la mente può ottenere; non è interrompere forzatamente il corso dei pensieri o costringere il corpo in una posizione immobile.
Meditazione è rilassarsi in ciò che si è, è vivere qui e ora.
La meditazione è uno stato naturale dell'essere, uno stato che abbiamo perduto.
La quiete, il silenzio sono dentro di noi, solo che ce ne siamo dimenticati,
incalzati da un mondo che cambia a un ritmo sempre più veloce, stressati dai
troppi impegni, la mente sempre più piena di pensieri ed informazioni da
gestire.
Si può giungere alla meditazione solo mettendo la mente da parte, osservando il
dipanarsi dei pensieri senza esservi identificati, senza credere di essere la
mente.
La meditazione è un ponte per passare dal caos che c'è all'esterno al silenzio
che è dentro di noi...
Per creare questo spazio dentro di noi, all'inizio è necessario usare delle tecniche, la maggior parte delle quali viene dall'Oriente, ben consapevoli che queste non sono la "meditazione" ma solo strumenti per.
Di seguito riportiamo una breve descrizione di alcune tecniche di meditazione,
la maggiorparte delle quali create da Osho Rajneesh,uno dei più grandi maestri
spirituali contemporanei, da lui appositamente studiate per noi occidentali.
Difatti, la mente dell'uomo occidentale, rispetto a quella dell'uomo orientale,
è estremamente impaziente, ossessionata dal tempo e dal bisogno di sicurezza;
tutta tesa a conseguire risultati, potere, prestigio.......
Immaginiamo una "classica" giornata: tensioni sul lavoro, mille cose da fare in
lotta contro il tempo, inquietudine, ansie familiari, ecc. Pensiamo di riuscire,
di punto in bianco, semplicemente sedendoci, a trovare pace e silenzio dentro di
noi? Se non ci scrolliamo di dosso, dal corpo e dalla mente, il pattume che
abbiamo accumulato sarà come star seduti e tentare di reprimere un vulcano.
Ecco allora la genialità delle meditazioni attive proposte da Osho, che
utilizzano dapprima il movimento corporeo intenso, il respiro, la catarsi, la
danza per creare poi lo spazio per un vero silenzio, una vera quiete dentro.
Dinamica: è la meditazione che si fa all'inizio della giornata. Molto intensa,
catartica, con essa si ha l'opportunità di liberarsi di ciò che si reprime e che
avvelena il corpo e la psiche, per potersi poi abbandonare all'inazione ed
percepire uno spazio che non è quello dello sforzo.
Kundalini: è la meditazione in 4 fasi che si fa a fine giornata. Con le prime
due fasi di movimento (shaking e dancing) ci si può scrollare di dosso tutto ciò
che abbiamo accumulato durante il giorno per potersi poi rilassare seduti
nell'ascolto di suoni e musica (3° fase) ed infine lasciarsi andare in uno
spazio di silenzio.
Nataraj: è danza eletta a metodo di meditazione.
"Danza così intensamente da dimenticare che sei tu che danzi e da sentire che tu
sei la danza... Lascia che la danza fluisca a modo suo, non forzarla.
Abbandonati a lei: lascia che accada. Stai giocando con la tua energia vitale,
lasciandola scorrere liberamente".
Nadabrahma: è un'antica meditazione tibetana.
Seduti ad occhi chiusi, si comincia ad emettere il suono "Hummmmmmm"
visualizzandosi come una canna di bambù o un recipiente vuoto, colmo solo delle
vibrazioni di questo suono...
Chakra sounds: con l'uso della voce e del canto è possibile riportare armonia ed
equilibrio in tutti i chakra.
Latihan: è una pratica spirituale e un’esperienza completamente spontanea. Non è
una tecnica ma un entrare dentro di sé e un abbandonarsi al fluire
dell’Esistenza.
Ad occhi chiusi, in uno stato di abbandono e fiducia, si osserva il respiro e
qualunque, sia pur piccolo, movimento stia iniziando in qualunque parte del
corpo lo si lascia accadere.
Non dobbiamo essere noi a fare accadere il movimento. Dal momento che questa è
una pratica basata sull’affidarsi alla propria guida interiore, si lascia che il
movimento nasca dentro di sé spontaneamente.
Semplicemente si osserva come la vita si manifesta dentro di noi e ci si
abbandona ad essa.
Thandava:la danza cosmica di Shiva, è una pratica del tantrismo shivaita
kashmiro. E’ un dispiegarsi spontaneo, lento e fluido dei movimenti del corpo
nello spazio, in sintonia con il ritmo del respiro, lento e profondo. L’ascolto
delle sensazioni e la disponibilità a lasciar muovere il corpo in tutte le sue
potenzialità sono le attitudini principali per questa pratica.
No dimension: è una introduzione alla danza roteante dei Dervisci, della tradizione Sufi. Ruotare su se stessi porta a focalizzarsi sul proprio essere interiore che diviene l'unico centro.
Hearth Chakra: è una variante più "morbida" della precedente meditazione, focalizzata sul chakra del cuore. Dopo una fase di semplice danza in cui ci si rivolge alle quattro direzioni, ci si rilassa seduti ad occhi chiusi nell'ascolto di musica e suoni.
Per ulteriori informazioni su sessioni individuali e gruppi contattare:
Dr.ssa Apeksha Enrica Dubini (+39.02.5469907; +39.335.6639834)

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